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Isabelle Moes

Isabelle Moes, responsabile Middle EMEA di Marcolin, si racconta e ci racconta le sfide di questo nuovo anno.

di Redazione

Isabelle, già nel 1998 ricoprivi un ruolo dirigenziale presso la filiale Marcolin Benelux, anni in cui ai vertici delle aziende erano tutti maschi: ci racconti come è andata?

Non ho mai sentito alcuna discriminazione in quanto giovane donna, per di più ero appena diventata una giovane mamma, anche se lavoravo in un’azienda composta prevalentemente da uomini. Tutto era molto normale. Non sentivo alcuna differenza tra me e i miei colleghi maschi. Penso che Marcolin sia sempre stata una grande famiglia e in squadra mi sono sentito come a casa.

 

Ora che ti trovi a gestire anche un segmento di mercato molto importante e strategico come quello dell’area centrale EMEA (Francia e Benelux), puoi raccontarci quali sono le prossime sfide per l’eyewear in questi mercati?

È piuttosto inquietante sapere quali sfide, secondo le previsioni degli esperti, ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni, ovvero che ci sarà sempre più una certa struttura nel mercato. Il mercato diventerà più strutturato. Molte società indipendenti lo stanno facendo hanno acquistato o si stanno fondendo, il che significa che anche noi, come fornitori di montature per ottici indipendenti, dovremo diventare sempre più professionali. Dovremo negoziare con loro in modo diverso rispetto a prima. Prima trovavo il mercato molto facile perché i nostri clienti erano ottici che avevano solo due o tre negozi. Ora, stiamo guardando a una scala diversa, con ottici che hanno 100, 150 negozi. Quindi è una struttura diversa, un approccio diverso.

“Penso che questa sia la cosa più importante per il futuro: continuare ad ascoltare davvero i nostri clienti”

Dopo tanti anni in questa Azienda, quali sono i tuoi punti di forza di Marcolin? E quali sono invece i nuovi obiettivi, in un mondo che evolve così velocemente?

La forza dell’azienda è lo stretto rapporto con i nostri clienti. Questa vicinanza significa che le persone apprezzano davvero il fatto che siamo al loro fianco, lavoriamo a stretto contatto con loro e ci considerano davvero un’azienda di scala internazionale, ma pur sempre una piccola impresa perché lavoriamo a stretto contatto con loro. Questo è importante per loro perché sentono che ascoltiamo davvero. Penso che questa sia la cosa più importante per il futuro: continuare ad ascoltare veramente i nostri clienti. Stando al loro fianco, rispondendo ai loro bisogni e facendolo rapidamente, lavorando con loro invece di imporre loro delle cose. Ed è così che riusciremo.