Photo: Museo dell’Occhiale
Fondato nel 1990, il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore raccoglie centinaia di pezzi unici, antichi e rari provenienti da tutto il mondo. E racconta le origini del distretto veneto dell’occhialeria, a quale appartiene anche un’azienda leader come Marcolin.
Le prime lenti correttive, inventate nel 1200, l’industria veneziana degli occhiali del XIV secolo e poi montature di osso, corno, legno e metallo, occhiali ad arco, da parrucca o da cappello e le prime stanghette laterali rigide, inventate agli inizi del 1700. Sono solo alcuni esempi dei pezzi rari che si possono vedere al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore. Migliaia di oggetti d’epoca tra montature, lenti da vista e da sole, custodie e autentiche rarità come gli occhiali ricavati da un fanone di balena, oppure in avorio intagliato e istoriato, mini-occhiali inseriti alle estremità di ventagli o nell’impugnatura di bastoni da passeggio. E, tutti insieme, compongono un viaggio nella storia degli occhiali, dalle origini fino ai giorni nostri.

La prima idea di istituire il Museo risale al 1956, in seguito al successo della mostra “L’occhiale attraverso i secoli” organizzata a Pieve di Cadore in occasione dei Giochi Olimpici Invernali a Cortina d’Ampezzo. Ma l’attuale Museo, oggi gestito dall’omonima Fondazione, prende vita solo nel 1990, dopo l’acquisizione di alcune importanti collezioni private. Strutturato su due piani, oggi il Museo offre un percorso cronologico che, al piano superiore, si conclude con le immagini i documenti storici e alcune ricostruzioni ambientali che raccontano le origini del Distretto industriale dell’occhiale di questo territorio.

Nelle teche del museo spiccano le montature in argento, avorio e tartaruga create nel Rinascimento, insieme alle lenti bifocali del 1600 e ai primi occhiali da sole, nati a Venezia nel 1700: gli occhiali veneziani con lenti verdi erano un autentico simbolo di eleganza e protezione per l’aristocrazia. Saliti al primo piano scopriamo che la fabbrica italiana di occhiali nasce a Calalzo di Cadore per produrre montature leggere e i primi pince-nez, mentre a Torino -negli anni Venti- si sperimentano le prime lenti affumicate per il sole. Arriviamo così agli anni Trenta: gli occhiali iniziano a conquistare il cinema e, da quel momento, è un vero e proprio boom. Che, da allora, non ha mai incontrato battute d’arresto, fino a diventare quel simbolo di lifestyle e identità personale che oggi sono diventati gli occhiali.
