In Formula Uno dal 2013, in Alfa Romeo F1 Team dal 2022. Qual è stata la sfida più grande in questo viaggio: quella con te stesso, con gli altri piloti o con le vetture di Formula Uno?
Per me la sfida più grande è sempre stata l’adattamento. Che si tratti di una squadra o piste diverse, macchine che cambiano ogni anno, cerco sempre di adattarmi e sfruttare al massimo la situazione, che molto spesso è inedita. L’innovazione tecnologica è stata un’altra sfida. Le cose cambiano e migliorano perché si tratta veramente di uno sport in continua evoluzione. Rimanere al passo dal punto di vista tecnico è per questo motivo una grande sfida.
C’è un tracciato speciale in cui ti senti più a tuo agio a vincere e perchè?
Correre in Giappone è speciale. Prima di tutto, per via della conformazione della pista – è come un grande ottovolante, super divertente da guidare – ma tra tutte le cose c’è la cultura, così diversa dai paesi europei. Poi i tifosi sono fantastici e supportano tutti.
Come il dinamismo e l’innovazione della tua professione coesistono nella tua vita quotidiana?
Direi che lo stile di vita è molto movimentato. Al di fuori dei weekend di gara sei sempre in viaggio, sempre in movimento e, allo stesso tempo, cerchi di mantenere i migliori livelli di energia possibile dall’inizio alla fine della stagione. È uno sport dinamico e molto innovativo. C’è sempre qualcosa in arrivo. Nozioni nuove da imparare, nuovi strumenti per aiutarti a essere migliore sia che si tratti di analizzare i dati e la telemetria della guida o che si tratti di simulare gli assetti per il fine settimana successivo. Fondamentalmente, da quando ho iniziato in F1 ad oggi, ci sono molte più informazioni e strumenti per aiutare le tue prestazioni come pilota ma anche le performance delle auto. Devi davvero assicurarti di comprendere sempre la situazione leggendo i dati. Ci sono così tante cose a cui dare la priorità e cose su cui ti concentri sempre con l’obiettivo di ottenere il meglio.