Evoluzione di un occhiale

Leggerezza e protezione

Leggeri, dall’ottima visibilità e stabili in ogni condizione: in bici, durante un’arrampicata o una corsa. Per lo sport outdoor gli occhiali da sole giusti devono avere questi requisiti, perché hanno il compito di proteggere per ore gli occhi da sole, vento e sudore, senza appannarsi e rimanendo ben saldi sul naso anche durante i movimenti più intensi e improvvisi. Esattamente le caratteristiche di Dunamis EVO di adidas, l’evoluzione del modello Dunamis, più mobile e flessibile, che è già diventato un classico dello sport eyewear.

Aderenza e stabilità

Ispirato alla parola greca che indica potenza e forza interiore, il nome stesso di Dunamis racconta già molto di un occhiale nato per il movimento. Non a caso il modello EVO mantiene l’esclusiva lente termoformata disegnata da Marcolin, dall’iconica struttura avvolgente, dalla shape ampia e aerodimnamica, che protegge gli occhi ma lascia respirare la pelle. E inserisce elementi come i terminali in gomma, ai punti antiscivolo sulle aste e, soprattutto, la barra interna, caratteristiche che rendono questi occhiali perfettamente stabili anche durante gli allenamenti a maggiore intensità.

Tecnologia e sicurezza

Non basta. Un innovativo sistema di ventilazione (con fori sulle aste, sui naselli e sulla parte alta del frontale) riduce la sudorazione e impedisce la formazione di condensa, assicurando una visione nitida durante tutto il training. In caso di pioggia, grazie agli speciali trattamenti “hydrophobic and oleophobic” sulle lenti, le gocce d’acqua o di sporco oleoso scivolano via senza lasciare traccia. Così la visibilità, uno degli elementi fondamentali per la sicurezza dell’atleta, è massima. E ci si può concentrare sullo sport senza preoccuparsi degli occhiali.

Mercedes-Benz | ic! berlin 2025: L’eleganza retrofuturistica prende forma

Una filosofia condivisa: forma, funzione e materiali senza tempo

Per il quinto anno consecutivo, Mercedes-Benz e ic! berlin collaborano a una collezione che celebra la purezza dei materiali e la riduzione formale. La filosofia di Mercedes-Benz, “Sensual Purity”, si riflette in ogni dettaglio: una sintesi di emozione e intelligenza, calore e rigore. La scelta di materiali autentici, come l’acciaio inox laminato a freddo e l’acetato a base di cotone, rappresenta un impegno verso un design durevole, elegante e intrinsecamente funzionale.

Design retrò, spirito contemporaneo

Ispirato ai design iconici del passato, il team di design berlinese ha reinterpretato forme classiche come il navigator, spingendosi verso una maggiore essenzialità. Il risultato sono quattro modelli unici: MB21, MB22, MB24 e il modello ibrido, ciascuno con una presenza sobria ma d’impatto. Le forme si alleggeriscono, i dettagli si riducono all’essenziale, raggiungendo un equilibrio perfetto tra memoria e modernità. L’obiettivo non è solo estetico, ma anche quello di valorizzare il materiale stesso attraverso luce, ombra e struttura.

Tecnologia al servizio del minimalismo

Oltre al design, evolve anche la funzionalità: le lenti fotocromatiche dei modelli MB22 e MB24 si adattano automaticamente alla luce, passando da trasparenti a scure in meno di due minuti. Una scelta ideale per chi predilige uno stile di vita essenziale, fatto di pochi oggetti ma di alta qualità.

Marco D’Acunzo

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In un momento di agitazione dei mercati globali, quali possono essere le strategie utili per sostenere e valorizzare il Made in Italy, in particolare l’eyewear?

«Gestire i continui cambiamenti che oggi presenta il mercato richiede prima di tutto una strategia forte e bene organizzata. Allo stesso tempo, i momenti più sfidanti sono quelli in cui si possono trovare nuove opportunità, che consentiranno di ottenere vantaggi nel medio e lungo periodo. Un’azienda come Marcolin ha dalla sua un portfolio di brand prestigiosi e la capacità di offrire servizi di altissimo livello, in sintonia con i valori espressi dai diversi marchi. Anche nelle situazioni di turbolenza, dunque, una visione condivisa è la chiave per gestire le sfide e rispondere alle richieste dei clienti, che sono sempre alla ricerca di qualcosa di unico».

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Christian Louboutin, Abercrombie & Fitch e Hollister sono i tre nuovi marchi entrati di recente nel portfolio di Marcolin. Su cosa punterà per raccontarli al pubblico statunitense?

«Christian Louboutin, che ha fatto della sua suola rossa uno dei dettagli più iconici della moda luxury, ha scelto Marcolin per debuttare nel segmento con una collezione che, nella cura dei dettagli e nell’unicità del design, riflette tutto il prestigio del marchio. Abercrombie e Hollister, invece, hanno un target diverso: quello della GenZ e dei Millenials, quindi giovani e con un forte senso della community, questo vuol dire utilizzare un linguaggio diverso, essere presenti nei loro ambienti e dialogare con i brand di moda streetwear. TOM FORD, infine, luxury brand legato a Marcolin da molto più tempo, è uno dei marchi più amati dai professionisti. Brand molto diversi tra loro, che ci hanno permesso di rafforzare la nostra presenza globale sul mercato».

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In che modo potrebbe evolvere la relazione con il mercato nordamericano di un’azienda autorevole come Marcolin?

«Quello del Nord America è uno dei mercati più interessanti per l’eyewear, sia per dimensioni che per valore economico e Marcolin, grazie ai brand del suo portfolio, può rivolgersi a ogni segmento della grande platea di consumatori. Questo, insieme a uno standard molto elevato di servizi, ci rende estremamente competitivi e attraenti: se il mercato evolve rapidamente, per guidare il cambiamento e cogliere tutte le opportunità che il mercato presenta, Marcolin si muove ancora più velocemente».

Martin Bremer

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Cosa significa oggi il design e come si è evoluto il ruolo del designer?

«Oggi il design è diventato incredibilmente importante, perché rappresenta uno dei modi più diretti in cui le persone si relazionano con un prodotto. I prodotti non si basano più solo sull’innovazione tecnica: il design gioca un ruolo decisivo nella scelta d’acquisto. Negli ultimi decenni, il design è passato dall’essere un reparto secondario a una divisione strategica che riporta direttamente al consiglio direttivo. Questo cambiamento dimostra quanto il design sia centrale nella strategia complessiva dei grandi marchi. Il ruolo del designer si è ampliato: non si tratta più solo di creare forme, ma di sviluppare un’estetica distintiva e un linguaggio culturale che conferisca ai prodotti un’identità unica».

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Quali sono le maggiori sfide per i designer oggi?

«Le persone desiderano più che mai l’autenticità, sembra essere proprio l’idea di genuinità a risuonare in modo più ampio. I brand devono riflettere su cosa rappresenta per loro l’autenticità e interpretarla nel contesto attuale.
Un’altra grande sfida è evitare l’omologazione che può derivare da un uso eccessivo dell’intelligenza artificiale. La vera innovazione nasce da idee originali, non semplicemente premendo un pulsante e lasciando che un software faccia tutto il lavoro. Inoltre, è facile creare complessità, ma la vera sfida sta nella semplificazione e nella riduzione. È questo che conferisce al design un valore duraturo e una qualità senza tempo».

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3. Come possono i marchi rafforzare il loro potenziale innovativo e mantenere il proprio fascino in un periodo di incertezza generale?

«Lo scambio culturale è fondamentale per restare all’avanguardia e creare design straordinari. È essenziale imparare davvero da chi realizza i prodotti visitando i laboratori, osservando i processi produttivi e ascoltando chi lavora ogni giorno con i materiali. L’innovazione nei materiali non può nascere solo davanti a uno schermo. Il lavoro fisico con i materiali e la costruzione manuale generano forme e soluzioni con un’anima diversa. Il design autentico e significativo nasce da questa esperienza diretta, ed è proprio questo approccio che consente a un marchio di distinguersi e prosperare anche in condizioni di mercato incerte».

 

 

Leggi l’intervista completa qui:

https://www.ic-berlin.com/journal/ic-berlin-im-gesprach-mit-martin-bremer-designer-und-denker-hinter-den-marken-der-mercedes-benz-group/