La nuova Custom Fit Collection autunno ’24

Il massimo del comfort, creato su misura per te

Ogni viso ha le sue caratteristiche uniche, e trovare gli occhiali giusti significa poterli adattare alle tue esigenze specifiche. Questo vale in particolare per chi ha lineamenti più minuti e che spesso ha difficoltà a trovare montature che calzino alla perfezione. La Custom Fit Collection di ic! berlin nasce proprio per rispondere a questa esigenza, con soluzioni innovative pensate per offrire una vestibilità sicura e un comfort senza pari. Progettata per volti più piccoli, questa collezione include dettagli innovativi come naselli più larghi, aste regolabili e un frontale con angolo più piatto, per una personalizzazione totale e un fit perfetto.

ic!berlin new Collection

Leggerezza e resistenza senza compromessi

La Custom Fit Collection Autunno ’24 combina eleganza e resistenza grazie all’acciaio inossidabile laminato a freddo di provenienza tedesca, autentico marchio di fabbrica di ic! berlin. Grazie all’esperienza consolidata con questo materiale, ic! berlin ha perfezionato ulteriormente i suoi design, rivisitando forme classiche come i modelli cat-eye e pantos. Il risultato è una collezione di montature sottili e sofisticate, che a prima vista sembrano familiari, ma che svelano dettagli unici e sorprendenti quando osservate più da vicino. Per ic! berlin, il design senza tempo significa realizzare occhiali che catturano l’attenzione con una bellezza straordinaria, in grado di ispirare continuamente, stagione dopo stagione.

icberlin! new collection

Berlino: la città in continua evoluzione

La campagna per la nuova Custom Fit Collection Autunno ’24 prende vita nella simbolica Potsdamer Platz, un luogo che incarna come pochi altri la trasformazione costante di Berlino. Un tempo cuore pulsante della vita notturna della città, fu ridotta all’abbandono durante l’epoca del Muro. Dopo la riunificazione, numerosi grattacieli sorsero dalle rovine, trasformando Potsdamer Platz in un vivace centro di attrazione per i visitatori di tutto il mondo. Un cambiamento incredibile. Ma questa è Berlino.
Volto della campagna è Steffi, una giovane studentessa vietnamita di medicina. Divisa tra i suoi studi ad Aquisgrana e il tempo trascorso a Berlino con la famiglia, Steffi incarna lo spirito multiculturale e creativo della città: “Berlino per me è il cuore creativo della Germania. Vivo qui occasionalmente, ma la città è un vero e proprio concentrato di contrasti… È tutto un po’ folle: posso immergermi nella natura, praticare il mio sport preferito, la vela, e allo stesso tempo incontrare le mie amiche modelle e influencer che arrivano da ogni angolo del mondo”.

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Michela D’Angelo

1. Tra debutti, conferme e collezioni rivoluzionarie, quali sono i trend più significativi che detteranno la moda della prossima SS25? Se dovessi scegliere invece un look iconico dell’autunno-inverno a chi daresti il primo gradino del tuo podio personale?

Non sono sicura che oggi abbia ancora molto senso parlare di trend in relazione alle sfilate di moda. Tra pre collezioni e main sempre più frequenti, ciclicamente qualsiasi tipo di trend viene rivisitato, almeno in questi ultimi dieci anni dove l’offerta è sempre più vasta. Mi concentrerei sul dire ciò ho visto e che mi ha particolarmente colpita in questa stagione di sfilate a tratti sottotono, a parte eccezioni brillantissime come le collezioni di Pieter Mülier per Alaia, di Vaccarello per Saint Laurent e di Blazy per Bottega Veneta. Abiti meravigliosi costruiti con gusto e senso, rispettosi dei rispettivi heritage ma non incagliati nel passato talvolta ingombrante dei predecessori. Nella Ss di Anthony Vaccarello per Saint Laurent c’era tutto Yves (da sempre il mio più grande amore) e la collezione è stata spaccata in due in una prima parte di tailoring maschile (se vogliamo daily) e in una seconda lussuosissima, colorata e decorativissima sera. Ecco sul mio primo gradino ci sarebbe proprio uno dei completi con camicia e cravatta di questa collezione impeccabile, il look gonna pantalone di Bottega, uno dei look con sweatpants di Alaia, rielaborazione delle maglie anni ’70 di Halston

Visions of Michela D'Angelo

2. Da modella a stylist e poi al lavoro per un magazine cult come MUSE. Tante realtà diverse, dalla moda all’arte, fino alla musica sono il bagaglio che traspare dai tuoi look. Su quali pilastri poggia la tua visione di stile? Qual è il personaggio di cui hai curato lo stile che più ti ha affascinato?

Direi che tre punti fondamentali sempre presenti sono sicuramente: attenzione, pragmatismo, cultura.

Il mio lavoro nel mondo della moda si è evoluto da modella a fashion editor passando per la comunicazione digitale; mi ritengo una persona curiosa, trovo ispirazione ovunque e in qualsiasi momento, sono ossessionata dalle immagini, dal linguaggio visivo degli artisti e trovo nell’arte un punto di partenza per molta della mia ricerca, la musica inoltre ha da sempre giocato un ruolo fondamentale. Adoro ad esempio lavorare con Francesco Bianconi dei Baustelle persona che stimo molto e con cui condivido molte reference, adoriamo gli stessi musicisti, Bryan Ferry, Lou Reed Velvet underground, Gainsbourg e così via.

 

Visions of Michela D'Angelo

3. Da comprimari a protagonisti, oggi gli occhiali non sono più un semplice “accessorio”: qual è il tuo rapporto con il mondo dell’eyewear, come scegli un paio di occhiali per dare un tocco in più ad un look?

Domanda che capita in un momento di mia ossessione verso gli occhiali, in particolare quelli da vista che mi piacerebbe cominciare ad usare di più. Vorrei sperimentare la forma pilot con montatura metallica, amo le montature e le lenti scure e il nero è sempre la mia prima opzione. Mai uscire di casa senza un paio di occhiali neri.

Visions of Michela D'Angelo

Time to Read

Atmosfere glamour

Niente male, in pieno autunno, l’idea di lasciarsi travolgere dall’atmosfera libera e vacanziera di un gruppo cosmopolita di giovani ricchi, glamour, belli e irrequieti. Tra la Parigi dei Café e la Pamplona della festa di San Firmino (celebrata con la famosa corsa dei tori per le strade della città) in un’estate del 1926. Bar alla moda, alberghi costosi, battute spiritose, amori, invidie, bei vestiti e… molto alcol. Sono gli ingredienti di Fiesta, il primo romanzo di Ernest Hemingway, scritto a 27 anni e al secondo matrimonio.

“Tra la Parigi dei Café e la Pamplona della festa di San Firmino”.
Milano Bookcity 2024

Sobrietà minimal

Gesti insignificanti, dettagli quotidiani e apparentemente banali che, invece, nascondono un prezioso nucleo di grazia, l’unico in grado di spazzare via paura e cattiveria. Pubblicato nel 1981, Di cosa parliamo quando parliamo d’amore e i suoi 17 racconti hanno reso Raymond Carver l’autore di culto di un decennio e un maestro senza tempo di uno stile sobrio, capace di narrare i sottintesi sui quali spesso si reggono le relazioni senza perdersi in troppe parole. E continuano a brillare con nella loro pulizia minimalista, essenziale.

Milano Bookcity 2024

Spirito nomade

“La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”. E allora ecco Claudia Durastanti raccontare la sua vita, tra la Basilicata e Brooklyn, da Roma a Londra, dall’infanzia al futuro, in un libro difficile da definire (non è un memoir, non è un romanzo) come può essere la vita di chi è destinato a sentirsi sempre straniero. E nomade.

“La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”
Milano Bookcity 2024

La nuova collezione eyewear MCM

Stile MCM

Anche nell’Eyewear MCM è riuscito a coniugare la sua anima più creativa – rispecchiata nell’ampio apprezzamento delle sue iconiche borse, accessori in pelle e zaini da parte dei consumatori di tutto il mondo – con una grande attenzione per artigianalità e dettagli. Il risultato sono occhiali glamour, casual e versatili, modelli che parlano una lingua universale e genderless, caratterizzati da un design contemporaneo e funzionale. La collezione propone montature leggerissime, king-size e dalle linee futuristiche, oltre a dettagli ricercati, quali perni in metallo e inserti angolari, ispirati al ricco heritage del brand nel mondo della valigeria.

MCM's new collection

Orgoglio e visione

La nuova collezione MCM riflette il profondo legame del marchio con le sue origini tedesche, evidenziando, allo stesso tempo, il suo impegno per la ricerca e l’innovazione. Oggi debutta con la campagna From Munich to Mars. Dove “Monaco” rappresenta le solide radici del brand – MCM è l’acronimo di Modern Creation München – e il suo prezioso DNA fatto di precisione e qualità artigianale. E “Marte”, invece, rappresenta l’altro polo: quello dello spirito più giovane, sperimentatore, innovativo e in rapida evoluzione della sua seconda nuovissima casa coreana.

MCM's new collection

Un’intesa perfetta

Secondo la Direttrice Creativa del brand, Katie Chung, il segreto del successo di MCM Eyewear nasce proprio dalla perfetta sintonia tra Marcolin, l’azienda di Longarone famosa per la grande esperienza nella produzione di occhiali, e la passione di MCM per innovazione, qualità e dettagli. Una collaborazione vincente che unisce creatività e tecnologia avanzata e che ha già dato vita a due collezioni esclusive e glamour dove il design contemporaneo incontra la purezza senza tempo del minimalismo Bauhaus.

Art director MCM

Forme classiche, nuovi look

Un nuovo approccio

ic berlin! ha rivisitato le forme classiche della storia del marchio a partire da un nuovo approccio al suo materiale distintivo: acciaio inossidabile ultraleggero laminato a freddo. Tagliato, stratificato, laccato, piegato combinato con acetato, ic!berlin ha sperimentato un nuovo approccio e aggiunto un tocco di eleganza in più con il nuovo design Step-Cut. «Volevamo progettare montature che a prima vista sembrassero dei classici assoluti. E poi, a una seconda occhiata, rivelassero dettagli sorprendenti e moderni» sottolineano dal Design Department dell’azienda tedesca.

ic!berlin 2024 collection

Modernità senza tempo

Uno dei motivi per cui un classico è un classico è che può trasformarsi e accompagnare la vita delle persone per molti anni. Fin dai suoi inizi nella scena creativa di Berlino nei primi anni 2000, ic! berlin si è espressa contro la cultura fast fashion, perseguendo un linguaggio di design che appare discreto pur essendo luxury.

ic!berlin 2024 collection

Eccellenza artigianale

In un mare di tendenze, anche la nuova collezione 2024/2025 ic berlin! si distingue proponendo uno stile contemporaneo che non perde mai la sua essenza: montature senza tempo che diventano classici a pieno titolo, realizzati a mano a Berlino.

 

ic!berlin 2024 collection

Governance al femminile

Donne e governance

Il coraggio di sognare. La forza di cambiare”. È stato questo il titolo della 24ma edizione del seminario “Donne, economia & potere” organizzato da Fondazione Bellisario che si è tenuto a Roma lo scorso weekend. L’obiettivo? Confrontarsi su temi di grande attualità, dalla parità di genere al ruolo dell’Europa, dal disordine mondiale alla povertà educativa delle nuove generazioni. 400 gli ospiti del mondo dell’imprenditoria, dell’Università e della politica e 12 i tavoli di discussione, tra cui quello coordinato da Marcolin sul tema delle “Donne e Governance”, che da quest’anno supporta la Fondazione nel proseguimento del percorso avviato da anni sul tema della parità di genere e della sostenibilità in ambito sociale.

Fabrizio Curci e Sabrina Paulon, rispettivamente CEO e Group HR Director di Marcolin, sono stati i protagonisti del tavolo moderato dalla giornalista finanziaria Monica D’Ascenzo, insieme alla Presidente di ANFAO e Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton; Maria Criscuolo, Presidente e Fondatrice di Triumph Group International; Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Fondazione Altagamma; Elisa Weltert, General Manager Italia, Spagna, Portogallo e Israele di Maserati; Nicolò Calabresi, Partner in charge di Heidrick & Struggles Italy; Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia, e Roberta Pierantoni, Lead Indipendent Director di Mediolanum.

Lella Golfo

La fotografia di oggi

Se la presenza femminile nei consigli di amministrazione di società quotate in borsa è passato dal 7 al 43% (dati Consob 2023), il 96% dei Ceo sono ancora uomini e nel management, secondo lo studio di Deloitte, le donne non arrivano al 25%. Ecco perché l’ultimo Global Gender Gap Report del World Economic Forum colloca l’Italia al 71° posto a livello globale per parità di genere. Ma il dato che spiega bene i motivi di questo ritardo è quello relativo all’occupazione femminile, assestato attorno al 51% (dati Istat), contro una media europea del 64,9%. Nella consapevolezza che il tessuto imprenditoriale italiano può e deve favorire empowerment femminile e parità di genere per rappresentanza, leadership ed equità retributiva, i partecipanti al tavolo sono arrivati ad alcune proposte interessanti.

Seminar by Bellisario Foundation

Il contributo di Marcolin

Le più importanti conclusioni, raggiunte anche grazie al contributo e all’esempio delle politiche aziendali di Marcolin, la proposta di vincolare le imprese a cicli di formazione sui temi della Diversity and Inclusion, come già accade per la sicurezza sul lavoro. Ma si prevedono anche ricadute positive dall’applicazione della direttiva europea sulla “Rendicontazione obbligatoria di sostenibilità”, appena recepita nel nostro Paese. Una norma che impegna gran parte delle aziende italiane, quotate e non, alla trasparenza per quanto riguarda le politiche di parità di genere e gli obiettivi specifici di miglioramento. Conclusioni importanti, che contribuiscono fortemente al cambiamento culturale che il nostro Paese deve intraprendere.

 

Seminar by Bellisario Foundation

Federica Gargiulo

Come associazione fate un lavoro straordinario per coinvolgere un numero sempre più grande di donatori a sostegno di AIRC, nata nel 1965 per finanziare la ricerca sul cancro: dove ha portato questo sostegno in 60 anni?

AIRC può contare su 4,5 milioni di donatori che sostengono con costanza i valori della nostra fondazione. Sono circa 9.000 le aziende che hanno scelto di collaborare alla missione di AIRC, che è rendere il cancro sempre più curabile. Grazie a tutti loro, AIRC può contribuire e ha contribuito al raggiungimento di importanti traguardi nella terapia e nella cura del cancro. Basti pensare che dal 2010 al 2020 sono aumentate del 54% le persone vive a 10 anni da una diagnosi. In particolare, per entrare nella tipologia del tumore al seno, negli ultimi 30 anni sono aumentate dal 78% all’88% le persone vive a 10 anni dalla diagnosi. Questo vuol dire decine di migliaia di persone vive dopo una diagnosi, considerando che in Italia salgono a circa 55.000 le diagnosi per tumore al seno ogni anno.

Come nel 2024, anche il prossimo anno Marcolin sarà al fianco di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro: quanto può fare la differenza finanziare una borsa di studio per la formazione di un giovane ricercatore o ricercatrice?

Scegliere di finanziare una borsa di studio vuol dire credere nel futuro della ricerca. Marcolin ha scelto di sostenere un giovane ricercatore proprio nei primi anni del suo lavoro per permettergli di crescere nei suoi studi e nelle sue esperienze in un centro d’eccellenza italiano. Questo vuol dire sostenere una borsa di studio AIRC. Inoltre, poter sostenere una borsa di studio ha un impatto fortissimo, oltre che nel mondo della ricerca, anche nell’economia, nella società e nella cultura, nel territorio di riferimento.

AIRC

In ottobre, mese dedicato al tema della prevenzione del tumore al seno, Marcolin ha avviato un programma di sensibilizzazione rivolto a tutti i dipendenti in Italia. Quanto è importante essere formati su prevenzione e corretti stili di vita? E quali sono le maggiori criticità?

Marcolin è a fianco di AIRC nella campagna Nastro Rosa, che è interamente dedicata alla raccolta fondi sul tumore al seno per la ricerca in questo ambito, ma anche alla sensibilizzazione per la prevenzione e la cura di questa particolare tipologia. Per questo, poiché la prevenzione è la prima arma nelle mani di tutti noi ogni giorno per combattere l’insorgenza del cancro, Marcolin ha scelto di intraprendere anche un percorso di sensibilizzazione rivolto ai propri dipendenti, per fare cultura, perché la conoscenza è la prima arma per sconfiggere il cancro. Basti pensare che attraverso delle scelte di vita sane, di abitudini corrette, possiamo ridurre del 40% l’insorgere dei tumori, come ad esempio l’astensione dal fumo, una dieta equilibrata e l’attività fisica. Queste sono le nozioni principali attraverso le quali ognuno di noi può diventare ambasciatore della salute nella propria famiglia, per sé stesso e per i propri colleghi.

AIRC

Marcolin Talk in NYC

Il tema guida

Dopo Milano e Shanghai, il 9 ottobre Marcolin Talk ha debuttato a New York. Negli spazi del nuovo showroom di Madison Avenue, inaugurato lo scorso anno nel cuore di Manhattan, tre ospiti d’eccezione si sono confrontati sul tema guida Boundless Visions. E lo hanno fatto accompagnati dalle domande del giornalista Arthur Zaczkiewicz, caporedattore di WWD, l’autorevole magazine di moda e lifestyle fondata a New York nel 1910.  Un tema, quello delle visions, molto caro a Marcolin: le visioni senza limiti, nuovo claim dell’azienda di Longarone, rappresentano la spinta a vedere oltre, tendere all’eccellenza e perseguire l’innovazione che sono il cuore della sua filosofia aziendale.

Marcolin Talk in New York

Gli speakers

Sul palco, davanti a una platea selezionata di ospiti tra clienti, giornalisti e collaboratori, tre personalità di spicco si sono confrontate sui temi dell’innovazione, Made in Italy, design, creatività e sostenibilità. A partire da Alberto Acito, Managing Director di Innovit, il nuovo hub italiano per l’innovazione e la cultura con sede a San Francisco che opera creando connessioni tra le startup, le aziende e le istituzioni culturali italiane e le opportunità della Silicon Valley e del mercato statunitense. Accanto a lui, Gabriele Chiave, VP Creative Director – Design&Innovation del gruppo Estée Lauder. Molto atteso, infine, anche l’intervento di Chrissa Pagitsas, CEO di Pagitsas Advisors e considerata oggi tra i più autorevoli consulenti strategici aziendali sui temi di sostenibilità e green economy.

Marcolin Talk in New York

Le conclusioni

A chiudere l’incontro, come da tradizione, le considerazioni di Fabrizio Curci, CEO & General Manager di Marcolin, che ha avuto il compito di fare una sintesi delle riflessioni emerse nel corso del talk. E di connettere queste visions con il modo di fare impresa di un’azienda radicata al territorio di origine ma allo stesso tempo globale come Marcolin, in equilibrio tra visione sconfinata, ricerca, lavoro e grande attenzione alla qualità dei prodotti, ma anche della vita sul posto di lavoro e alle relazioni con clienti e

Marcolin Talk in New York

Alessia Voltan

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Dopo l’inevitabile flessione del 2020-21, com’è cambiato il panorama del Travel Retail nel mondo Luxury?

«Nel Travel Retail questo segmento ha dimostrato grande resilienza e capacità di ripresa, anche se con ritmi diversi in base alle diverse regioni, dall’Emea all’Apac all’America.  Quest’anno in Marcolin abbiamo avuto una crescita stabile per tutti i nostri brand del lusso come TOM FORD, Zegna, Max Mara. E le potenzialità di questo segmento sono dimostrate anche dagli investimenti che abbiamo fatto di recente, come l’acquisto del nuovo brand di proprietà ic! berlin, il marchio ultra-esclusivo TOM FORD Icon e, a inizio 2025 il debutto di un brand super lusso come Christian Louboutin».

Alessia Voltan
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In che modo la rivoluzione digitale -tra intelligenza artificiale e realtà virtuale- è un asset per il Luxury Retail?

«La rivoluzione digitale sta indubbiamente cambiando anche il contesto del retail del lusso. Perché permette un maggior coinvolgimento dei clienti attraverso diversi punti di contatto non fisici, come il sito web del retail, gli account nei social media o le app. Il viaggiatore, quindi, può avere contatti con il brand prima, durante e anche dopo il viaggio.  Ma un’altra cosa importante è che il digitale permette di creare esperienze uniche, per esempio permette di provare virtualmente un prodotto o, grazie all’analisi dei dati, di ricevere dei suggerimenti ultra-personalizzati.  Per noi di Marcolin, però, è importante che i clienti continuino a vivere il brand di lusso anche attraverso l’esperienza fisica.  Per questo investiamo ad esempio nella realizzazione di pop-up di alta qualità, oppure di display molto attrattivi».

TFWA 2024
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Cresciuti con Internet, nomadi e poliglotti: è la generazione Z. In quale direzione i nativi digitali stanno cominciando a tracciare un percorso?

«Man mano che la generazione Z diventerà un segmento dominante all’interno del lusso, i brand dovranno adattarsi, se non anticipare, quelle che sono le loro preferenze e i loro valori. È una generazione molto attenta alla sostenibilità, alla diversità e all’inclusione, per cui i brand -oltre a offrire dei prodotti di alta qualità- dovranno assicurarsi che siano stati realizzati nella maniera più sostenibili possibile. Questa generazione, poi, è molto focalizzata sull’unicità e sull’esperienza, per cui è importante soddisfare anche questa esigenza.  Noi di Marcolin, per esempio, abbiamo realizzato alcune collezioni esclusive per il canale Travel Retail, con l’obiettivo di soddisfare il bisogno dei più giovani di trovare prodotti unici».

Alessia Voltan

In viaggio con Marcolin

40 anni in volo

Dal 1984, anno di nascita della Tax Free World Association, a oggi sono cambiate moltissime cose. Se ne è parlato nel corso dell’evento annuale organizzato a Cannes dalla TFWA, l’associazione che riunisce più di 500 membri tra operatori di duty-free, fornitori di prodotti e servizi e Travel Agency. Cioè gli attori che accolgono tutti noi quando ci troviamo a passare nei principali scali aeroportuali di tutto il mondo. Proprio come Marcolin. E se il modo di viaggiare -per mete, durata e soluzioni, oltre che per tipologia di viaggiatori, si è trasformato, è importante che le aziende anticipino le migliori soluzioni.

Cannes

L’asset della tecnologia

Millenials e Gen Z, cioè i 30-40 enni di oggi, quando si spostano -che si tratti di lavoro, studio o piacere- vogliono farlo senza intermediari o difficoltà. E, più tecnologici ed esigenti rispetto ai viaggiatori di 40 anni fa, desiderano poter personalizzare l’esperienza con piccole soluzioni comode e su misura, opzione possibile grazie alla tecnologia digitale. Uno scenario che trasforma anche gli acquisti tax free in aeroporto, paradigma del non-luogo dell’età contemporanea. Per questo le più importanti aziende, realtà internazionali come Marcolin, offrono servizi di shopping facile e piacevole che possono contribuire a migliorare l’esperienza di viaggio di milioni di persone in tutto il mondo.

Cannes, TFWA 2024

I nuovi servizi

Una delle novità più interessanti è che oggi è possibile avere un’esperienza di acquisto in ogni momento, anche prima di arrivare in aeroporto, grazie alle applicazioni che consentono di visionare le offerte e personalizzare l’acquisto da finalizzare sul posto. Per esempio, scegliendo comodamente da casa la propria montatura tra le tante proposte dei brand in portfolio Marcolin del calibro di TOM FORD, ZEGNA, da Max Mara a Guess e, a partire dal prossimo anno, Christian Louboutin. Modelli da acquistare al duty free e sfoggiare a destinazione.

Cannes, TFWA 2024